
Articolo del 25 Marzo 2015
Il ciclismo è senza dubbio uno sport accessibile e salutare per tutti, compresi anziani, cardiopatici e disabili, ma soggetto a fastidiose tecnopatie. Moltissime persone utilizzano la bicicletta in strada o fuori strada per gioia personale o per agonismo. L’uso della bici è sinonimo universale di libertà, salute ed evasione dallo stress quotidiano. Tuttavia la pratica non corretta sia dal punto di vista della metodiche di allenamento che della posizione sul mezzo può causare danni anche permanenti all’apparato locomotore.
Con il termine tecnopatie si definiscono tutte quelle patologie (malattie) o sindromi (serie di sintomi) che derivano da una incompatibilità tra il ciclista ed i componenti del proprio mezzo o da una errata regolazione degli stessi. Il corpo di un ciclista è vincolato al mezzo quindi il mezzo stesso influisce sulla postura del soggetto e ne condiziona le performance. I punti di vincolo sono 5 le 2 mani sul manubrio, i 2 piedi ai pedali e le tuberosità ischiatiche sulla sella. Le patologie o le sindromi collegate all’utilizzo errato del mezzo o alla non corretta sistemazione in sella sono innumerevoli in quanto ogni distretto articolare o muscolare può annoverarne più di una. Mi soffermerò solo su alcune di esse, tra le più comuni e fastidiose.
CONDROPATIA FEMORO-ROTULEA
Cos’è: usura precoce della cartilagine femoro-rotulea
Cause:
- predisposizione personale 1) debolezza vasto mediale 2) anomalie della forma e del posizionamento della rotula 3) valgismo delle ginocchia
- fattori tecnici predisponenti 1) utilizzo di rapporti molto duri per periodi prolungati 2) sella bassa 3)esercizi di potenziamento eseguiti in modo non corretto 4) assetto da triathlon esageratamente avanzato.
Parametri che si possono verificare e modificare:
- posizione del piede sul pedale: favorire pedalata rotonda avanzando le tacchette di 2-3 mm rispetto all’asse ideale.
- Altezza sella: deve essere sufficiente a far si che l’angolo al ginocchi in max flessione sia attorno ai 145-150°
- Lunghezza pedivelle: per evitare di sovraccaricare il tendine le pedivelle dovrebbero essere corte 170mm.
CERVICALGIA
Algia generale del tratto cervicale e seguente anchilosi vertebrale. Attivazione di trigger points e immediato irradiamento del dolore anche lontano dal punto di partenza.
Cause:
- Errata distribuzione del peso corporeo
- Eccesso di trazione sul manubrio
- Componenti non idonei alle lunghe distanze o ai terreni sconnessi
Parametri che si possono verificare e modificare:
Tutte le misure e correzioni devono andare nella direzione di distribuire il peso corporeo dell’atleta in modo corretto (60% sella, 40% manubrio), di disegnare una curva del rachide mediamente distesa e di fare si che durante la pedalata il movimento delle ginocchia rimanga all’interno della perpendicolare delle tacchette.
- Arretramento sella: deve essere sufficiente da consentire al ginocchio una posizione perpendicolare al punto di applicazione delle tacchette.
- Scarto sella manubrio: non deve essere così elevata da indurre una eccessiva distensione della colonna con seguente sovraccarico anteriore.
- Arretramento + altezza manubrio: quando arretramento e altezza manubrio sono entrambe eccessive, la posizione del ciclista risulta essere spostata verso la sella (70%), ma la posizione stessa costringe una continua trazione delle braccia sul manubrio con conseguente sovraccarico di lavoro a livello del collo e degli arti superiori.
- Rigidità dell’avantreno: l’eccessiva rigidità dell’avantreno fa si che dopo percorsi lunghi o su asfalto sconnesso, si presenti un’algia diffusa che può essere mitigata rendendo l’avantreno più morbido. Le componenti che devono essere misurate e modificate sono angolo di sterzo>74,30°, curva forcella >40 mm, avancorsa <45 mm, carro anteriore ridotto di 2-3 cm rispetto alla proiezione della curva manubrio, pneumatici di ridotto diametro rispetto al peso del ciclista.
Il posizionamento funzionale-tridimensionale con sistema BTS rende possibile la gestione di tutte le variabili con precisione millimetrica.
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