
Articolo del 8 Luglio 2016
Si può sconfiggere diabete e ipertensione grazie allo sport? La storia di Fabio dice sì!
Questa è la storia di Fabio, un cervellone della fisica (la scienza non l'attività!), ricercatore universitario che si diletta di fotografia e strimpella la chitarra. La storia di Fabio che era sovrappeso, diabetico (di tipo 2) e iperteso. Fabio che prendeva medicine, mangiava troppo e male e non faceva alcuna attività fisica. Come molti. Fabio che un giorno ha avuto la forza di guardarsi allo specchio e di cambiare. Fabio, che oggi ha 40 anni e grazie allo sport e ad una attenta alimentazione non prende più medicine. A me poco importa che ora dalla sua t-shirt spuntino i bicipiti e non più la pancetta, a me importa soprattutto che le sue bimbe abbiano un padre sano e con una speranza di vita infinitamente superiore a prima. Fabio non è un mio atleta, peccato... averne di teste così, ma trovo che la sua storia sia davvero un bellissimo esempio di come il destino, e spesso la salute!, sia nelle nostre mani. Questa lettera l'ha scritta lui, ma io ritrovo alcuni dei capisaldi del mio pensiero. Gli ho chiesto di scriverla e di poterla pubblicare. Perché nulla è più vero di una storia vera.
“Ciao, sono Fabio ed ho 40 anni. Sono papà di due bimbe e sono separato. L'estate passata mentre ero in campagna con loro ho registrato un video mentre suonavo la chitarra (si, sono anche un vanitoso chitarrista amatore!). A Settembre ho riguardato questo video ed ho contato tre pance là dove dovrebbe sarebbe dovuto esserci il mio ventre. Avevo 39 anni all'epoca, ero diabetico di tipo 2, iperteso compensato con farmaci. Pesavo 92 Kg per 168cm di altezza.
Quella sera stessa ho svuotato il mio frigo di tutto il "junk-food" e mi sono messo a dieta. Nel modo peggiore possibile, ovvero facendo di testa mia, una dieta pazza a ridottissimo contenuto calorico. Ho cominciato a fare delle lunghe passeggiate e poi, timidamente, a "correre" - meglio, a rantolare lungo un percorso.
Era novembre quando ho realizzato che le mie ambizioni di corsa si sarebbero scontrate col clima nefasto di Genova in inverno, mi serviva uno sport al coperto. Glenda, la mia compagna aveva appena intrapreso Crossfit. Mi sono informato, ho capito che era una cosa da pazzi. Ed ho fatto una lezione di prova presso "Cantieri Crossfit". Marta, la mia coach, aveva preparato per me un workout davvero carino, molto semplice e divertente. Sono crollato a metà di quanto avrei dovuto fare, non riuscivo neppure ad articolare una parola. Con l'ultimo fiato residuo ho prenotato il mio "on-ramp". Dopo un mese, il primo vero allenamento: due giorni di dolori muscolari per il lavoro più massacrante della mia vita (sino a quel momento :D). Nel frattempo, un professionista mi ha aiutato a capire come alimentarmi per gestire gli allenamenti.
A questo punto della storia, il mio diabete è sotto controllo senza insulina - da qui sinora sarà sempre così. La mia pressione è regolare senza pastiglie e da qui sinora sarà sempre così.
Gli allenamenti si sono susseguiti e in breve il mio corpo ha raggiungo il peso di 69 Kg. A Natale, ero in grado finalmente di "correre". Lentamente, ma correre e non rantolare. Sentire il vento sulla faccia è stata la prima di molte gratificazioni "fisiche" che ho ottenuto nel fare sport (la salute, che è di tutto il "cappello", è sottintesa).
Molte delle persone che mi avevano visto in estate a questo punto sono letteralmente sconvolte dalla mia trasformazione. È un coro di "Sei troppo magro", "Ma sei malato?", "Sembri fuggito da Auschwitz". Molte di queste critiche permangono tuttora ma di questo parlerò in conclusione.
A Gennaio mi strappo un adduttore correndo. Sono costretto a due mesi di stop, mi alleno "solo" in palestra con macchine per la parte alta del corpo. Mi segue il mio carissimo amico Paolo, al quale devo tantissimo. I suoi consigli non si sono limitati alla "tabella" da seguire, ma hanno invaso il campo dell'alimentazione, dell'integrazione, del recupero. A marzo, con ben poche speranze residue, riprendo Crossfit. Francesca e Marta mi accolgono come se fossi rientrato a casa e curano il mio rientro in modo graduale ma senza "sconti". Preservando la gamba convalescente ma facendomi recuperare il terreno perduto. A loro va un grazie che è difficile esprimere a parole.
Saltiamo ad oggi. La gamba è guarita. Continuo a praticare Crossfit, non sono certo il più bravo. Ma quando sono partito non riuscivo neppure a stare appeso alla sbarra, ora faccio diverse trazioni di fila. Non riuscivo a portare i piedi alla sbarra, ora ci riesco. Quando ho iniziato, ogni peso prescritto per l'allenamento mi pareva impossibilmente alto. Ora, alcuni li ho già raggiunti. Altri sono molto lontani ma altri ancora li vedo "a portata di mano". Li studio, studio le mie debolezze, mi pongo degli obiettivi e so che molti li raggiungerò. Quando ho iniziato, la sbarra era uno di questi, ci ho lavorato con metodo anche a casa. Non perché io sia un invasato, ma perché ho sempre sognato di poter fare quel gesto atletico, ed ora che lo ho è per me una esperienza bellissima, pensare "ora mi appendo e faccio qualche trazione".
Non faccio gara con alcuna persona. Mi è successo all'inizio, di sentire il peso del confronto. Sono intrinsecamente insicuro (ma lo sport mi sta aiutando anche in questo, ogni successo aggiunge un mattoncino alle mie "difese") quindi vedevo tutti più bravi e perfetti di me.
Ora, guardo solo me stesso, sono io la "lepre" da seguire. Ogni volta, provo a superare un mio limite. E se non riesco, pazienza, la prossima volta ci riuscirò.
Lo sport è diventato una parte importantissima della mia vita, senza diventare la mia vita e questo lo ritengo un altro successo - avere trovato un equilibrio.
Il giorno prima di questa fotografia, parlando con la mia compagna, mi sono accorto di non aver mai tentato di trovare un "massimale" per un qualsiasi esercizio di pesi. Così, dopo allenamento, ho chiesto al coach se non avrei potuto approfittare un po' di lui. Con pazienza, fuori orario, Samir mi ha seguito in questo esercizio molto divertente. Ho scoperto il mio limite, ora so che 95 Kg (quelli nella foto sono meno, era il tentativo precedente) sono il massimo che so fare... per ora. Vedremo tra un mese o due. La sfida, ora, è lanciata. Ed è contro me e solo me.
Ora curo la mia alimentazione. Cerco di introdurre gli alimenti giusti nei momenti corretti. E laddove non riesco, ricorro ad integrazioni. Per me, che spesso ho difficoltà a prepararmi un pranzo per mezzogiorno, una integrazione post-attività è cruciale. Sono stato un po' criticato per questo. La gente vede con sospetto il "palestrato" che esce con uno shaker di proteine. Se va bene, pensa che sia un invasato che vuole "pomparsi". Alcuni addirittura pensano sia doping In realtà, so che il mio corpo ha bisogno di nutrienti dopo l'allenamento e ritengo folle non darglieli. In parte, chi diceva che ero "troppo magro" a dicembre aveva ragione. Ora peso quasi 71 Kg. E non avrò mai un fisico da body-builder. Ma le mie spalle ora sono molto ben presenti così come molti altri muscoli. Ci sono ma soprattutto cominciano a lavorare come dovrebbero. Continuo ad essere vanitoso, continuo sempre a sperare che qualcuno apprezzi questi miei cambiamenti e sono ancora troppo spesso alla ricerca di "complimenti". Ma supererò anche questa fase!
Ho imparato ad ascoltare il mio corpo. Prevengo i dolori post-allenamento, capisco cosa potrà accadere e faccio "manutenzione" sotto forma di stretching regolare, anche a casa. Ogni persona sana dovrebbe essere in grado di fare un minimo di manutenzione sul proprio corpo.
Concludo questa storia lunga e forse un po' noiosa con una considerazione. Quel che sto facendo non è eroico. Non è alcunché di strano. Sto semplicemente facendo dello sport, come tante persone ne praticano, e curando la mia alimentazione il più possibile. Eppure, se ci rifletto, la quantità e la qualità di critiche che sto ricevendo ora è incomparabilmente superiore a quella delle critiche ricevute quando ero obeso ed iperteso. Se ora sono "troppo magro" o devo sopportare lo sguardo atterrito di mia mamma che pensa che i BCAA siano una strana droga di strada, nessuno mi ha mai detto qualcosa quando ansimavo dopo un piano di scale e mangiavo come un otre. Per me, il cibo era una sorgente di consolazione ed auto-distruzione. In una "serata no", la mia cena poteva essere costituita da uno-due tubi di Pringles ed una birra, Moretti preferibilmente. Se ci penso ora, ho i brividi. Nessuno, ma davvero nessuno, si è mai permesso di dirmi niente, allora.
Questa strana inversione del mondo, per il quale è normale essere sovrappeso e cedere ad ogni stravizio mentre si viene additati se si è in forma, se si segue una alimentazione focalizzata e se si supplementa la dieta in modo mirato, non manca di stupirmi ogni giorno. Un po' come i miei piccoli traguardi nello sport Solo, non altrettanto in positivo. C'è, penso, da riflettere su queste reazioni."
Grazie Fabio, a leggere la tua storia mi sono sentito come ti senti tu quando vedi materializzata in natura qualcuna delle teorie fisiche che tanto ami. Lo sport che cambia la vita, che sconfigge malattie croniche come diabete e ipertensione. Sei fonte di grande ispirazione. Noi riflettiamo sulle tue parole, tu... Non mollare!
Ciao Gabriele
Ho’ letto la storia di questo ragazzo Fabio,che aveva diverse patologie ed è riuscito con la forza di volontà a sconfiggerle con il crossfit,volevo fargli i complimenti di persona se è possibile..,è da esempio per molti giovani di oggi, per fargli capire l’importanza dello sport e che lo sport è anche medicina sia psicologica che fisica grazie
Ciao Fabio!
Grazie mille. Ogni giorno sono testimone del fatto che lo sport ci può cambiare la vita. Se ti va leggi anche la storia di Renato Ghiraldo, un altro esempio di questo principio. Buon allenamento! 🙂
Ok volentieri 😀
Io Gabriele ho’ sempre praticato sport da quando ero piccolo ora ho 35 anni,da 1 anno pratico crossfit ed ho’ notato ottimi benefici sia a livello fisico che mentale…leggerò anche la storia di Renato grazie.
Ciao sono contento è tutto molto bello e sono certo che lo sport sia una delle cose che nella vita bisognerebbe fare tutti di più. Tuttavia ci tengo a fare una precisazione importante. Dal diabete non si guarisce. Mai. É una triste realtà, ma è così. Lo sport può aiutare a tenere sotto controllo i picchi glicemici, regala sicuramente un miglior controllo della glicemia in generale e migliora la sensibilità insulinica del soggetto che lo pratica, ma ahimè non si guarisce. Se Fabio oggi non prende medicine (e i motivi per cui non ne ha bisogno sono svariati e devono essere indagati da un diabetologo) non significa che non ne avrà bisogno in futuro. É importante non generare speranze false in chi soffre di malattie, solo per questo lo dico.
Buongiorno Mirko! Grazie della precisazione. Il concetto che cerco di far passare con il mio lavoro è che lo sport in alcuni casi è come una medicina senza effetti collaterali se ben somministrato. Nel caso della prevenzione lo sport è una potente arma contro l’insorgere di diverse patologie, insieme ad una sana alimentazione. Nel caso di malattie croniche, queste per loro stessa natura non guariscono, ma lo sport come le medicine possono aiutare i pazienti a vivere una vita migliore. Grazie del tuo commento!