
Articolo del 7 Ottobre 2016
L'approdo a Reggio Emilia tra allenamento, triathlon e riabilitazione cardiologica
Gli ultimi due anni sono stati anni particolarmente intensi per me dal punto di vista professionale. Essermi finalmente fermato dal nomadismo tra Carpineti e Cesena ed essere approdato a Reggio Emilia in pianta stabile mi ha permesso di intessere relazioni importanti e condurre il mio lavoro verso una precisa direzione. Come sempre i filoni del mio impegno sono l’allenamento e la riabilitazione cardiaca, cercando di mettere a frutto la lunga esperienza (essere vecchi ha qualche vantaggio!) sui campi da gioco e in ospedale per fornire una consulenza a quegli atleti speciali, perché messi particolarmente sotto stress dalla loro disciplina di Endurance o da precarie condizioni di salute.
Di mestiere quindi faccio l’allenatore. E lo faccio in proprio da 6 anni ormai. Se lo dovessi spiegare a mia figlia le direi che le persone mi contattato quando vogliono raggiungere un obiettivo sportivo, preparare una gara o vogliono diventare più bravi (a te che non sei mia figlia potrei dire “quando vogliono migliorare le loro performance”). Capita poi che qualcuno mi chieda di tenere lezioni o incontri sui temi che da sempre studio, considero la formazione un aspetto avvincente e stimolante, e non dimentico gli anni da professore!
Per essere maggiormente efficacie, nel tempo e grazie alla collaborazione con Sport Monitoring Service mi sono specializzato anche in biomeccanica per poter fornire l’analisi della corsa e il posizionamento in sella a chi ne aveva necessità. Poi ho conosciuto Corehab, una start-up innovativa che ha creato un sistema unico per testare forza, equilibrio e velocità ed è iniziata un’importante collaborazione che va a completare l’insieme di servizi che mi impegno ad offrire.
Mi dedico contemporaneamente anche ai miei atleti speciali, i cardiopatici, che seguo privatamente dopo averlo fatto per tanti anni in ospedale, sia in piccoli gruppi che come personal training. Per me non c’è differenza. Considero un atleta chiunque si impegni con costanza e serietà per superare i propri limiti.

Alleno atleti di diverse discipline, di qualunque livello, qualunque società e qualunque città. È un grande privilegio e la sfida più grande del mio lavoro. A volte li vedo salire sul podio, a volte riuscire finalmente ad andare al supermercato da soli dopo essere stati settimane a letto attaccati ad una bombola d’ossigeno.
Che lavoro fai papà? Sono un allenatore.
Quindi aiuto le persone a vivere meglio grazie allo sport a 360 gradi, prevenire gli infortuni e migliorare le performance. Questo è il mio lavoro. Come sono finito a fare l’allenatore di professione? In realtà ho scelto di fare l’allenatore molti anni fa quando ho iniziato il percorso dell’Isef. Da quel giorno ho studiato, fatto corsi, acquisito qualifiche per allenare nel miglior modo possibile (sono preparatore atletico, chinesiologo, tecnico Fitri, allenatore di pallavolo, istruttore di tennis…). Non alleno gli altri dopo una carriera da professionista, alleno gli altri per mestiere, da quasi 30 anni. In Italia è strano, lo so, la maggior parte degli allenatori hanno un secondo lavoro o arrivano all’allenamento una volta pensionate le loro carriere da atleti, per me invece lo sport ha sempre avuto due facce: quella professionale da allenatore H24 e quella personale e intima, da atleta “della domenica”.

Quindi, ahimè, faccio anche io sport e tra gli sportivi, soprattutto triathleti, ho la maggior parte degli amici. A volte questa sovrapposizione tra sport e passione è un vantaggio, a volte meno. A me piace generalmente tenere separate le cose, non sempre è possibile, soprattutto non sempre è facile delineare il confine tra attività che faccio per puro piacere e altre che faccio come professionista.
Questo autunno sono partiti tanti progetti che mi riguardano e a volte temo che gli obiettivi e gli intenti si confondano a scapito, non tanto mio, ma delle persone che insieme a me portano avanti alcuni di questi progetti. Persone che amano lo sport, professionisti seri e amici davvero preziosi.
Fra l’altro non ho l’ho ancora detto ma non è secondario: con me lavora ormai quasi a tempo pieno Giovanna, la mia compagna, e questo ha dato nuovo impulso e qualità alle diverse iniziative che mi riguardano.
Bando alle ciance…
I nuovi progetti ed ecco i “come, quando, perché”
SCUOLA DI TRIATHLON
Come: Funziona come un qualsiasi altro corso (nuoto, zumba, pilates o yoga) ma ogni lezione dura un’ora e mezza e comprende due discipline del triathlon. È organizzato dalla piscina Calypso ed è un corso a pagamento. Possono partecipare, e di fatto partecipano, atleti non tesserati, atleti di diverse società cittadine e no. Info qui.
Quando: una o due volte a settimana, martedì e venerdì, lezioni dalle 20.00 alle 21.30 oppure dalle 20.45 alle 22.15
Perché: per venire incontro all’esigenza, oggi diffusa, di avvicinarsi al mondo del triathlon e di farlo in compagnia.
PROGETTO #OBIETTIVO703
Come: è un progetto che vedrà un gruppo di atleti allenarsi con schede personali e momenti condivisi per il loro primo triathlon su distanza half distance al Challenge di Rimini 2017. Possono partecipare atleti di tutta Italia e di qualunque società. Partecipare al progetto richiede un investimento che comprende tutti i servizi inclusi. Info ulteriori qui.
Quando: gli allenamenti verranno svolti autonomamente dai partecipanti, poi ci saranno 6 stage formativi dedicati da qui al 7 maggio.
Perché: perché condividere la fatica è bellissimo e preparare una grande impresa insieme la rende ancora più avvincente.
PROGETTO #PRIMADITUTTO TEAM
Come: è un laboratorio di sport terapia dedicato a pazienti fragili (cardiopatici, oncologici, diabetici, con deficit motori). Il laboratorio è gratuito e vivrà del sostegno di sponsor e volontari. La squadra che si formerà preparerà insieme obiettivi sportivi. Primo appuntamento Maratona di Reggio Emilia. Maggiori info qui.
Quando: una volta a settimana ci si allenerà insieme alla Calypso, che ha offerto la struttura gratuitamente, poi i partecipanti avranno un allenamento da fare a casa. Incontro informativo sabato 15 ottobre ore 10.30 alla Calypso.
Perché: l’idea è di Giovanna principalmente, è nata dopo l’esperienza della partecipazione del Challenge a Maggio e dalla voglia sua e di Marina di restituire a Reggio Emilia qualcosa di utile dopo l’affetto ricevuto dalla città. Chiaro che questo progetto si lega molto alla mia esperienza ospedaliera, infatti ci stiamo organizzando perché possa diventare un vero proprio gruppo di studio e di ricerca.
SOCIETA’ DI TRIATHLON
Come: Sarò il tecnico Fitri di una nuova società di triathlon a Reggio Emilia, che ho avuto l’onore e l’onere di promuovere, dopo anni di vicissitudini varie. Il mio impegno è a titolo gratuito. Come tecnico della società dedicherò del tempo agli atleti iscritti, ma continuerò a fare il mio lavoro di allenatore per chiunque richieda la mia professionalità. Allo stesso tempo mi aspetto che i miei compagni di squadra possano essere personalmente allenati da altri bravi allenatori di Reggio Emilia.
Quando: Dal 2017 partirà la società con le sue attività di allenamento collettivo, incontri, stage. Gli incontri saranno dedicati a chiunque faccia triathlon e, qualora siano eventi a pagamento, avranno condizioni agevolate per gli iscritti alla nostra società promotrice. Lo spirito è quello di condividere una passione, non un body.
Perché: Il triathlon è la mia passione, appunto, e da quando lo pratico ho sentito l’esigenza di promuovere delle attività legate a questo sport. Mi piaceva l’idea di organizzare incontri, allenamenti e piccole gare, inizialmente non avevo nessuna intenzione di fondare una società, volevo semplicemente condividere con altri ciò che amavo, sfruttando il fatto che avevo competenze utili a tutti. Non sono riuscito a farlo con le società che esistevano già sul territorio per equilibri e regole che non ha senso sindacare, forse anche per via del mio carattere sempre franco e poco accomodante. Ma non volevo rinunciare a questo desiderio e con un gruppo di amici abbiamo scelto questa nuova avventura. Sarà impegnativo, faremo degli errori, ma condivideremo con chi vorrà lo spirito che ora ci vede divertirci insieme sulla strada, davanti ad una pizza e al traguardo di una gara.
In conclusione... GRAZIE!
Credo che tutti questi progetti siano nati in primis grazie a Giovanna, la mia compagna di vita che mi affianca anche professionalmente in qualità di mental coach e collaboratrice, ma anche grazie a professionisti e amici che ho incontrato sul mio camino. Ogni progetto è nato da relazioni autentiche di cui sono profondamente grato.
Inizia una stagione molto impegnativa e sarà bellissimo viverla insieme agli atleti più o meno neofiti della scuola di triathlon, a quelli folli di Obiettivo 703, a quelli fragili di #primaditutto team e sarà avvincente allenarci insieme e tagliare traguardi con i nuovi compagni di squadra!
Grazie anche a Reggio Emilia e a tutti le persone che ci hanno scelto e che formano la nostra grande famiglia professionale, perché sono loro che ispirano ogni nostro progetto e lo trasformano in una splendida avventura da ricordare!
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