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Gabriele Torcianti

Sport e Salute: Prevenzione, Riabilitazione e Allenamento

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Alimentazione e sport: i pilastri del benessere!

Articolo del 21 Settembre 2020

Quando parlo di benessere mi piace partire dalla più recente definizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che risale al 2011. Secondo questa il benessere è “lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società". Uno stato emotivo, mentale, fisico, sociale, spirituale… che coinvolge cioè la persona nella sua interezza. Senza dubbio l’idea di benessere sta diventando centrale negli ultimi anni in tutto l’Occidente, con diverse accezioni che vanno appunto dagli aspetti fisici a quelli spirituali. Personalmente mi occupo di benessere quando devo aiutare un atleta a trovare la forma fisica e mentale in grado di fargli superare i propri limiti, oppure quando accompagno un lavoratore nell’affrontare la dura routine quotidiana o a maggior ragione quando un paziente si rivolge a me dopo una grave malattia o un intervento. Il benessere è uno stato di equilibrio che si fonda su alcuni pilastri.

Quali sono i fattori che determinano lo stato di benessere?

Sono molteplici i fattori che determinano lo stato di benessere in un essere umano e come sempre è interessante capire come ognuno di noi deve comportarsi per cercare di conquistare un posto in quell’area, certamente privilegiata per tanti aspetti che oggi molti, ma non ancora tutti, inseguono. 

Quelli che l’OMS definisce i “determinanti di salute” possono essere:

  1. NON modificabili (età, sesso, genetica)
  2. parzialmente modificabili (aspetti ambientali e sociali)
  3. modificabili (stili di vita)

Sono determinanti di salute non modificabili età, sesso e genetica, mentre al gruppo dei parzialmente modificabili appartengono tutte le situazioni che categorizzano e identificano un contesto di vita, come aspetti sociali (povertà, lavoro, esclusione sociale), ambientali (qualità di aria ed acqua, abitazione, ambiente) e di accesso ai servizi (educazione, sanità, svago, comportamenti sessuali). 

Quelli che a me interessano a pieno sono i caratteri sui quali possiamo intervenire, con impegno e fatica, e che possiamo quindi modificare. Questa categoria di “determinanti” viene definita dall’OMS come STILI DI VITA! Già…. stile di vita.

L’importanza dello stile di vita: facciamo chiarezza

gabriele torcianti - allenatore formatore - movimento e sport per il benessere

Se ne parla sempre più spesso in tv, in palestra, al bar, al mercato… un po’ come si parla ormai sempre più spesso di benessere. Quando abbiamo bisogno di segnare la strada verso la guarigione, verso la prevenzione si riassume il percorso dicendo che si deve cambiare stile di vita oppure, meglio che si deve modificare lo stile di vita. Spesso anche i medici specialisti, o quelli di base, riassumono il pensiero positivo di prevenire o curare indicando nello stile di vita ideale la soluzione dei problemi. Sono d’accordo, ma… Sono d’accordo, ma ho la sensazione che i contorni di questa area, lo stile di vita ideale o corretto dir si voglia, siano troppo sfocati! 

Qualcuno non si informa, qualcuno tira l’acqua al suo mulino, qualcuno ha paura di essere impopolare, sta di fatto che lo stile di vita in grado di fare la differenza non si capisce esattamente quale sia. Facciamo chiarezza? Sì! Facciamo chiarezza a vantaggio di tutti!Uno stile di vita SANO, utile alla prevenzione, alla guarigione, ma soprattutto al benessere fisico e mentale quotidiano, si costruisce essenzialmente e senza ombra di dubbio sulla qualità dell’alimentazione e sulla quantità e regolarità dell’attività motoria! Questa affermazione è vera “al netto” di comportamenti gravi e ormai classificati universalmente come tali: abuso di alcool e fumo da sigaretta! Non mi soffermo nella disamina di fumo ed alcool in quanto OMS da anni ormai ha evidenziato e spiegato le connessioni dirette tra questi due comportamenti e l’insorgenza di patologie invalidanti se non mortali.

Mangiare bene e fare sport: cosa vuole dire esattamente?

Gabriele Torcianti - allenatore formatore - alimentazione come pilastro del benessere Mangiare bene, in quantità moderate e fare sport, quindi! Nello specifico cosa vuole dire? Gli studi più approfonditi e scientificamente validati ci inducono a credere che il regime alimentare migliore da seguire per essere sani sia quello a base vegetale. Questo regime alimentare non è altro che un sistema che mette al centro della nostra dieta i carboidrati, possibilmente integrali, dando indicazione di consumare buone quantità giornaliere di verdura, cereali, legumi e pesce, bevendo almeno 1,5 lt di acqua. Formaggi grassi col contagocce e formaggi magri 2 porzioni settimanali.

Di fatto le evidenze consigliano fortemente di:

  1. ridurre la quantità percentuale di proteine giornaliera
  2. ridurre al minimo tutte le fonti proteiche animali nel complessivo apporto proteico già ridotto.
  3. ridurre al minimo (meglio se eliminare) tutte le fonti di grassi animali.
  4. eliminare le carni processate (gli affettati per intenderci). 

Vero, ho dovuto semplificare parecchio, ma diciamo che per avere un’idea della strada verso il benessere può bastare. Ricordiamoci soprattutto… che nessun regime alimentare, nemmeno il più completo e sano, da solo  può farci raggiungere il benessere completo. L’attività sportiva, a supporto di una alimentazione moderna e sensata, apporta i benefici cardiologici, respiratori e muscolo tendinei che soli possono essere lo scenario della strada verso il benessere! Anche il concetto di attività motoria, però, ha necessità di alcuni chiarimenti. 

L’attività motoria a sostegno del benessere: come e quando?

Gabriele Torcianti - allenatore formatore - i pilastri del benessere

Qualità? Quantità? Durata? L’attività deve essere misurata! Proporzionata! Ma a cosa? Deve essere misurata sul valore dell’atleta che sia top player o anziano scompensato e proporzionata all’obiettivo che si vuole raggiungere! L’obiettivo primario, unico e faro della nostra progressione di allenamento, per chiunque e di qualsiasi livello di partenza, è quello che ci consente di arrivare ad essere la miglior versione possibile di noi stessi, dal punto di vista cronometrico psicologico e relazionale! 

Se chiedi troppo il corpo e la mente si ribelleranno, se chiedi troppo poco sarà come non allenarsi! Vale sempre la pena iniziare! 

A volte entrare nel merito delle cose significa scoprire che non sempre i consigli che rimbombano nell’aria sono il meglio che si possa fare.  Migliorare, diventare la migliore versione di noi stessi, significa impegnarsi per raggiungere un obiettivo e questo percorso passa dalla fatica! La fatica di fare piccole rinunce quotidiane. La fatica di cambiare in nome di un progetto di vita che ci conduce al benessere, di cui non ci pentiremo! Gratis non si ottiene nulla, ma il prezzo da pagare per stare bene è infinitamente più basso di quanto ci può costare continuare ad avere cattive abitudini. E ricorda… non è mai troppo tardi, non è mai troppo presto. Il momento è quello giusto.

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