
Articolo del 19 Novembre 2022
Il ruolo del preparatore atletico, potete leggerlo nella mia bio, è un ruolo che ho rivestito per diverso tempo insieme a quello di allenatore all’interno di squadre di diverse discipline. La pallavolo è forse lo sport in cui per più tempo sono stato inserito all’interno del settore giovanile per dare il mio contributo all’organizzazione sportiva. Da diversi anni lavoro con atleti e amatori in un rapporto one to one, o piccolissimi gruppi, con tutte le potenzialità che questo comporta per la crescita delle caratteristiche degli atleti.
Da diversi anni sono anche il preparatore atletico di alcuni ragazzi adolescenti. Ho pensato di mettere nero su bianco alcune delle domande che ricevo più spesso e che mi sono fatto anche tra me e me ripensando a questo ruolo.
Perché è importante la figura del personal coach o preparatore atletico o come vogliamo chiamarlo?
Il personal coach (o meglio il preparatore atletico) può colmare vuoti organizzativi dell’attività sportiva di base e migliorare dove necessario le capacità condizionali. Può programmare la crescita fisica del giovane atleta rispetto alla disciplina sportiva elettiva e al contempo agire da amplificatore di performance. Questo vale sia per gli sport singoli e tecnici, sia per quelli di endurance, ma anche per quelli di squadra. Conduce per mano l’atleta verso il suo destino sportivo, costruendo consapevolezza e aiutando la sua crescita personale in maniera progressiva e armonica. Inoltre rende il ragazzo protagonista del proprio cambiamento.
Il preparatore atletico è una figura libera (deve esserlo necessariamente) sia culturalmente che emotivamente che deve porsi come riferimento aggiunto a quelli esistenti. Il suo scopo è creare situazioni stimolanti sia dal punto di vista sportivo che emotivo e aiutare a trovare soluzioni o opzioni nel caso sia necessario.
Cosa si intende per preparazione one to one quando il ragazzo fa uno sport di squadra?
Il preparatore (personal trainer o coach personale) non è presente agli allenamenti e lavora con uno o pochi atleti per volta cercando di integrare il training personale del giovane atleta con il percorso tecnico svolto dall’allenatore col gruppo squadra.
Cosa si intende per PREPARAZIONE ATLETICA nello sport?
La preparazione atletica è quella parte propedeutica all'attività sportiva dedicata ad avere cura del corpo. In altre parole è la parte del training volta a gestire e potenziare le capacità del corpo degli atleti di rispondere proficuamente ad attività sia generali che specifiche della singola disciplina praticata.
Questa definizione generica e comune di preparazione atletica è decisamente interessante in quanto pone l’accento su temi essenziali di questo aspetto dell’allenamento sportivo:
a - l’attenzione primaria alla cura del corpo.
b - l’intenzione dichiarata di migliorare le capacità condizionali e coordinative del corpo, al fine di renderlo più performante, in senso generale ed in modo specifico per la disciplina sportiva elettiva.
Una preparazione atletica efficace deve stare in equilibrio perfetto tra miglioramento organico, incremento funzionale e attenzione al benessere fisico e mentale. L’equilibrio riguarda sia il breve periodo, con focus sugli obiettivi stagionali, sia il lungo e lunghissimo periodo, quando elementi inizialmente secondari come gestione accurata dei carichi di lavoro, alimentazione corretta e riposo proporzionato diventeranno fondamentali per un’esistenza (non solo sportiva) lunga e attiva!
Il futuro si costruisce da giovani, appunto.
La preparazione atletica coi giovani, ma non solo con loro, deve innanzitutto colmare un vuoto di volume e qualità che si presenta nelle attività sportive tecniche (ma anche di “quantità”, declinando l’attività in modo specifico) siano esse singole o di squadra. Mediamente anche gli sport agonistici dei ragazzi sono organizzati tenendo conto di una serie di fattori (altri impegni dei ragazzi, carico di lavoro sugli allenatori) che non sono esclusivamente legati alla performance. Non sempre l’organizzazione è ottimale, possiede cioè un carico qualitativo e quantitativo sufficiente.
Ma praticamente come si inserisce la preparazione atletica nel percorso di allenamento del ragazzo?
Preparazione integrata alle sedute tecniche collettive: il preparatore è presente a tutti gli allenamenti (preparatore di squadra) e lavora a stretto contatto del tecnico e dei giovani atleti integrando in ogni seduta di training una parte di lavoro specifico.
Cosa manca? Spesso manca volume metabolico. Durante le sedute tecniche nonostante la capacità ormai altissima degli allenatori, le squadre mai riescono a sviluppare seriamente una capacità metabolica adeguata al profilo tecnico che va via via costruendosi. Per questo la figura del preparatore risulta determinante. Quasi sempre manca lavoro sulla forza massimale e su tutti i tipi di forza specifica delle singole discipline.
Al di là della perfomance specifica cosa può fare la preparazione atletica nei giovani?
- Educare alla fatica
- Educare alla disciplina
- Costruire tecniche sportive generali e specifiche
- Educare alla pazienza: non esiste tutto subito, ma esiste lavoro quotidiano e verifiche semestrali. I veri cambiamenti hanno bisogno di tanto tempo!
- Divertire!
- Costruire consapevolezza di sé, della proprie capacità crescenti
- Migliorare la performance
- Costruire nella mente dei giovani atleti la connessione tra qualità atletica e risultato tecnico (non esiste un miglioramento tecnico senza un precedente o concomitante miglioramento fisico)
- Utilizzare correttamente il sovraccarico per evitare rischi di infortuni acuti
Sport di squadra (calcio, pallavolo, pallacanestro…): allenatore vs preparatore?
In questo momento storico ci si allontana sempre più dalla possibilità di esprimere al meglio la propria fisicità in modo naturale: siamo sempre più chiusi in casa e meno a contatto con la natura. È fondamentale quindi che tutti gli interventi organizzati, volti a fare compiere esperienze motorie finalizzate al benessere o alla performance, di adulti ma soprattutto di giovani e giovanissimi, siano qualitativamente alte. In una parola professionali. La figura del personal coach può rispondere a questa necessità di professionalità e di cura.
In Italia siamo abituati a vivere lo sport in modo anomalo. Spesso l’italiano medio fa sport da divano e tv, nelle scuole l’educazione fisica è una zona grigia e poco attraente, le società sportive, pur riconoscendone la volontà di fare bene, spesso sono poco attrezzate per gestire al meglio lo sviluppo sportivo di tutti i ragazzi. Rispetto ad altri paesi ancora in pochi fanno sport e spesso in modo non così buono come dovrebbe. I grandi risultati sportivi in Italia, da sempre, sono legati al talento personale e mai ad una programmazione di sistema! Non è un caso che “generazione di fenomeni” sia un termine italico, legato ad un gruppo specifico, ma spesso usato come termine di paragone per tante analisi e discussioni. Noi aspettiamo per vincere una generazione di fenomeni, invece che lavorare duro e con metodo per trovare generazioni di sportivi: professionisti veri, professionali, capaci, esempio per bambini e adulti, che possono vincere o perdere, ma sempre in modo orgogliosamente e sportivamente impeccabile, dando il meglio dopo essersi preparati al meglio, con staff competenti e strutture di prima qualità!
Il personal coach ha il ruolo di offrire possibilità di allenamento ad alto livello a chiunque, prescindendo dalle logiche di squadra o gruppi strutturati di lavoro.
Ha la possibilità di riconoscere e promuovere il talento o la motivazione.
Ha la possibilità e capacità di fare crescere nel miglior modo possibile i piccoli atleti sia dal punto di vista delle performance che come persone. Se non diventano atleti di alto livello dallo sport devono prendere dallo sport i principi fondanti della loro vita futura (impegno, costanza, determinazione) e il coach è lì per insegnare!
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