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Gabriele Torcianti

Sport e Salute: Prevenzione, Riabilitazione e Allenamento

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Lo sport in azienda: perché ha senso!

Articolo del 23 Febbraio 2023

Ho parlato diverse volte del mio lavoro in azienda e di quanto lo sport sia un elemento che può cambiare la vita di chi lavora.

Lo sport aiuta a gestire lo stress: puoi approfondire qui

Lo sport può aiutare i lavoratori in smart working: puoi approfondire qui

Lo sport ha a che fare con la sicurezza sui luoghi di lavoro: puoi approfondire qui

Ecco ora un utile "botta e risposta" riassuntivo, tratto da una storia vera! Scherzi a parte...

Di cosa parlo in azienda quando parlo di sport?

Parlo di benessere in ambito lavorativo. Cerco di capire in che modo il lavoro incide sul nostro corpo e sulla nostra mente. Trovo i correttivi per lavorare e vivere la vita migliore possibile. Parlo delle malattie professionali e di come fare per prevenirle, degli infortuni e di come evitarli. Di come fare per rimanere sani nonostante la vita frenetica. Dare continuità alle cose belle della vita . Dare continuità all'attività lavorativa.

Oggi si ha la percezione che il lavoro ci consumi. É così?

Lavorare è un’attività necessaria. Il lavoro “consuma” per definizione! Il lavoro nei secoli, ha fatto più danni di ogni altro flagello divino. Oggi l’impatto del lavoro sulla società rimane alto anche se abbiamo fatto miglioramenti enormi in ambito di sicurezza. Con pochi accorgimenti abbiamo la possibilità di migliorare ulteriormente. Metterci al sicuro da una lunga serie di eventi negativi che l’attività lavorativa, qualsiasi essa sia, può scatenare ai nostri danni.

Quali sono le cause per cui il lavoro incide in modo anomalo sul nostro corpo e sulla nostra mente?

Le principali cause per cui il lavoro incide in modo anomalo sul corpo e sulla mente dei lavoratori sono di essenzialmente due:
a) non sempre si lavora in condizioni ottimali
b) si lavora molto.

Il punto A riguarda le ditte, il punto B riguarda NOI lavoratori.

La quantità di lavoro che noi possiamo sopportare è assolutamente soggettiva e dipende dalla nostra qualità organica. Oggi parliamo del punto B. Dobbiamo arrivare ad avere una qualità organica che ci consenta di lavorare le otto ore che ad oggi tutti i mestieri richiedono.

Una poltrona più comoda, uno spazzolone col manico più giusto o un muletto più confortevole possono davvero risolvere tutti i nostri problemi?

Una poltrona più comoda, uno spazzolone col manico più giusto o un muletto più confortevole possono davvero risolvere tutti i nostri problemi? La risposta non ti piacerà… NO! Gli strumenti e i luoghi di lavoro possono creare le condizioni per lavorare al meglio. Molte ditte hanno raggiunto standard altissimi in Italia in tutti gli ambiti lavorativi ed anche per ciò che riguarda l’home working. La grande parte del lavoro che porta a rimanere in salute mentre lavoriamo, però, spetta a NOI!

Il lavoro è spesso ripetitivo e per questo motivo usurante sia a livello fisico che mentale. Cosa accade quando stiamo in attività a lungo?

Ogni mestiere o professione a proprio modo è ripetitivo. Tutti hanno attività motorie o mentali che si ripetono nell’arco della giornata. Questa ripetitività spesso è la causa del sovraccarico mentale e organico che a lungo andare ci danneggia inesorabilmente il corpo. I sintomi più ricorrenti sono infiammazioni acute o croniche, danni legamentosi e muscolari o, peggio inabilità temporanee o definitive causate da incidenti più o meno evitabili, stati di ansia, depressione.

Le nostre capacità fisiche e attentive rimangono costanti per l’intera giornata lavorativa? La nostra produttività rimane costante per l’intera giornata?

La risposta a queste domande è NO! É fisiologico che nel corso della giornata ci sia un calo di energie e conseguentemente una limitata capacità attentiva e di concentrazione. Questa situazione di affaticamento, appannamento e inefficacia alle azioni più semplici può insorgere solo verso fine turno o molto precocemente… la velocità di deperimento organico che condiziona anche la qualità del nostro operato dipende esclusivamente dallo stato di fitness, quindi di allenamento in cui ci troviamo in un determinato momento. Per molti di noi la fatica è una compagna fissa delle ultime ore lavorative. Non è un caso che la maggior parte degli infortuni avvenga per disattenzione e dopo la metà del turno di lavoro. COSA POSSIAMO FARE PER IMPEDIRLO? La risposta non è diretta ma apre una bella discussione… cambiare stile di vita!

A proposito… TO BE CONTINUED!

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