Quando pensiamo alla prevenzione, al mix di alimentazione corretta e attività fisica ideale, è facile andare con la mente alla formula della salute sintetizzata alla perfezione da Ippocrate ben più di 2000 anni fa.

Lo sport come prevenzione
“Se fossimo in grado di fornire a
ciascuno la giusta dose di
nutrimento ed esercizio fisico, né in
eccesso né in difetto, avremmo
trovato la strada per la salute”
Ippocrate, vissuto 83 anni, dal 460 al 377 a. C.
Oggi più che mai si parla di prevenzione dalle malattie cardiovascolari sia croniche che acute, prevenzione dei tumori, di prevenzione dell’obesità e di malattie metaboliche che mettono a dura prova il nostro organismo. Credo che sia davvero importane capire che poche intelligenti e misurate azioni, volte a migliorare la qualità, spesso scadente, della nostra vita, possono davvero cambiare il nostro futuro e allungarci l’esistenza.

Cosa si intende concretamente per “prevenzione”?
Esistono diversi livelli di prevenzione e di conseguenza diverse esigenze da soddisfare.
- Soggetti (“sani come pesci”) che NON hanno nessun fattore di rischio (non si considerano fattori di rischio l’età, la razza e la predisposizione genetica … perché non modificabili!) e desiderano mantenere alte le perfomance sportive tutelando la loro salute (gestendo nel migliore dei modi l’allenamento e supportando ogni scelta tecnica con dati oggettivi ricavati da batterie di test ed analisi accurate, visite mediche e consulti routinari con specialisti affidabili e in sintonia con la mia idea di sport).
- Soggetti che, manifestano uno o più fattori di rischio (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, uso di tabacco, inattività fisica, dieta errata, sovrappeso/obesità, diabete) e intendono prevenire l’evento ischemico acuto, l’insorgere o il progredire delle differenti patologie croniche correlate ai rispettivi fattori di rischio. L’obiettivo è l’aggiustamento stile di vita, rafforzando le passioni e gli interessi sportivi e motori in genere, e sostituendo i comportamenti a rischio con atteggiamenti virtuosi.
- Ci sono poi i soggetti che sono reduci da un evento ischemico acuto, da un intervento o da una degenza ospedaliera dovuta al recidivare di una patologia cardiovascolare che tende a cronicizzare e vogliono evitare complicazioni ulteriori ed esiti invalidanti. Si lavora, quindi, per adeguare lo stile di vita alle nuove esigenze sanitarie, studiando un percorso personalizzato di attività motoria atto a riportare il soggetto in piena efficienza psicofisica al centro della società produttiva e sociale.

Per ognuno (pazienti o atleti) esiste una prevenzione adatta e una via personale verso la salute, fatta di giusta alimentazione e giusta attività fisica, come già ben intuiva Ippocrate.